Luciano Maiani
Università di Roma La Sapienza, Roma CERN, Ginevra
Elementary particles: the search for simplicity
The search of the last constituents of matter, the “Elementary Particles”, has fascinated mankind since the beginning of scientific thinking. Modern science has made impressive progresses, discovering a new level of reality beyond atoms and atomic nuclei: quarks, which make now part of our everyday language and of the collective imaginary. The discovery of the “Higgs boson” has marked the success of a description of physical reality based on elements of simplicity, unthinkable only fifty years ago. Along the way, we have discovered fascinating connections between the physics of Microcosm and the large scale structures, galaxies and clusters of galaxies, that have been formed in the Universe since primordial Big-Bang.
There are still mysteries. Among them, the possible existence of new particles, to explain the non-luminous, dark matter gravitating around galaxies, that accounts for more than 90% of the matter present in the Universe. To clarify this and other mysteries, powerful particle accelerators are planned, to reach energies of one order of magnitude larger than the energy of the Large Hadron Collider now working at CERN.
Title and abstract in Italian
Particelle Elementari: la ricerca della semplicità
La ricerca dei costituenti ultimi della materia, le “Particelle Elementari”, ha affascinato l’uomo fin dai primi passi del pensiero scientifico. La scienza moderna, nel Novecento, ha compiuto progressi straordinari scoprendo un nuovo livello del mondo reale, oltre l’atomo e il nucleo atomico: i quark, entrati ormai nel linguaggio di ogni giorno e nell’immaginario collettivo. La scoperta del “bosone di Higgs” ha sancito il successo di una descrizione della realtà fisica basata su elementi di semplicità impensabili solo cinquant’anni fa. Lungo questo percorso, si scoprono affascinanti relazioni tra la fisica del Microcosmo e le strutture su grande scala che si sono formate, nell'Universo, a partire dal Big Bang iniziale.
Ci sono ancora importanti misteri. Tra questi, la possibile esistenza di nuove particelle che potrebbero essere la chiave della materia non luminosa che gravita intorno alle Galassie e rende conto di più del 90% della materia esistente nell’Universo. Per chiarire i misteri, sono allo studio nuove macchine con energie superiori di un ordine di grandezza all’energia della macchina del CERN.
Giorgio Vallortigara
Centre for Mind/Brain Science, University of Trento
The Sense of Number
Evolutionary origins and neurobiology
The abilities to deal with non-verbal and non-symbolic aspects of numerousness by an approximate number system (or “number sense”) are evolutionarily ancient, and they can be investigated from a comparative perspective. I shall discuss here evidence in non-human animals and human infants showing precocious abilities to represent the cardinal and ordinal aspects of numerical cognition, as well as arithmetic operations. Furthermore, non-human animals and human infants appear to associate smaller numbers with the left space and larger numbers with the right space, mapping numbers to space in a way that resembles adult human mental number line. These abilities are observed very early in development and in the absence (or with very reduced) experience, thus supporting a nativistic foundation of non-symbolic numerical cognition.
Title and abstract in Italian
Il Senso del Numero
Origini evolutive e basi neurobiologiche
Quali sono le basi neurobiologiche della nostra conoscenza del numero? Sottostanti le capacità matematiche simboliche e discrete che si sono sviluppate in alcune società umane, giacciono, incarnate nell’attività dei sistemi nervosi, le radici non-simboliche della rappresentazione della numerosità. Basate sulla stima della quantità e sul continuo, esse sono osservabili anche nelle creature prive di linguaggio simbolico, i bambini più piccoli e gli animali non umani.